La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
disperazione. Ma già la fanciulla avèa riacceso i grand'occhi, e con un filo di voce, che parèa un sospiro: che ti ho fatto? - chiedèa. Brillò la trèmula voce
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terra. - Non mormorìi, non applàusi. Ma Aronne avèa dato una voce al sentimento comune, sempre in cerca di forma, e però tutti tacitamente, approvando a
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tese le orecchie, e sordamente ululò. Si udiva un frascheggio e un pedìo. - Lampo! - chiamò una voce imperiosa. La coda fronzuta del cane si mosse
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dai? - tornò a chièdere Mario; e dal velluto della sua voce già lampeggiava l'acciajo. - No! - ripicchiò Gualdo risolutìssimo. Il Nebbioso lanciògli un
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? - Altro mare - quèi rispondeva, insoavendo la voce, quasi temente di offèndere il delicato orecchio di lei. - E poi? - e Forestina gli molceva la
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trasparèndogli in viso il più felice segreto, trarsi un rotoletto di seno, e svòlgerlo lentamente. Il silenzio era colmo. La voce del capitano lo ruppe
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, e dalla lìmpida voce e dalla nivea semplicità della frase, il bene, dimenticato un istante di sè, sentìa ripullularsi in cuore, reminiscenze confuse
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nutriva la lor cocente rancura. Tacèvano e impallidìvano. Quand'ecco, si udì lo stampo di un piede, e una tìnnula voce di donna echeggiò: vili! - Una
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impaniato. E li trovò complottanti, intorno ad un fascio di carabine e a de' barili di pòlvere. - Buon dì, apòstoli - disse con voce roca il Beccajo
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- Gualdo rispose, che a lui si appressava e mitigava la voce - per voler la tua vita; sibbene la mia. Non temere! - aggiunse, scorgendo che quèi non finiva
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... Oh parla! ... Mario! è così fatto l'amore? - Mario, in un rapimento di cielo, meno intendendo di quel che sentisse, bevèa la voce di lei, flessuosa
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- ella fece con voce affollata e ansante, mentre smaniosa agitava una pistola - per oggi, siam vinti. Stanno i nemici dov'èrano le case nostre. Tutto
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maschi, benchè, di questi ùltimi, alcuni non possèggano più, a uso maschio, che il nome ... - - Chi, per esempio! - arrocò, con quella sua voce